by Staff PassioneBBQ | Febbraio 7, 2024 13:30
Stanco delle solite grigliate banali?
Desideri una ricetta che faccia urlare i tuoi commensali di puro piacere?
Allora il Pulled Pork è la tua nuova ossessione culinaria!
*Articolo aggiornato Maggio 2024
Il Pulled Pork è un piatto di carne di maiale sfilacciata, speziata e cotta lentamente a bassa temperatura. Un trionfo di carne morbida, succulenta, tenera come burro e dal sapore irresistibile che si sfilaccia con un semplice tocco. Viene poi e servito rigorosamente sfilacciato, accompagnato con vari contorni o nella maniera più iconica all’interno di un panino irrorato da salsa barbecue e insalata coleslaw.
Dimentica il fast food e immergiti nel mondo dell’autentico barbecue americano e delle cotture low&slow, dove il tempo è l’ingrediente segreto per trasformare un taglio di carne tenace in un capolavoro di gusto e morbidezza.
Il pulled pork non è una semplice ricetta culinaria ma una vera e propria esperienza sensoriale:
Il pulled pork è una delle preparazioni cardine della Holy Trinity del barbecue americano insieme alle bbq pork ibs ed al brisket.
In questo articolo ti mostro tutti i passaggi, i trucchi e le malizie per preparare un autentico e succulento pulled pork senza correre il rischio di vanificare ore e ore di lavoro. Perché seppur apparentemente semplice, la preparazione di questo classico della griglia nasconde diverse insidie.
Le origini del Pulled Pork risalgono ai primi coloni americani, in particolare nel Sud degli Stati Uniti, che svilupparono tecniche di cottura lenta e affumicatura per conservare la carne e sfruttare al meglio i tagli più economici.
La carne veniva cotta a bassa temperatura per molte ore, permettendo al grasso di sciogliersi ed al collagene di ammorbidirsi tanto da poter sfilacciare facilmente la carne.
Nel corso degli anni, il Pulled Pork è diventato un simbolo del comfort food, apprezzato per il suo sapore ricco e la sua versatilità. questo piatto ha radici profonde nella tradizione del barbecue americano.
La popolarità del Pulled Pork è cresciuta esponenzialmente grazie alla sua comparsa nei menu dei ristoranti (anche non espressamente a tema barbecue) ed alle infinite possibilità di presentazione e condimento che questo piatto offre:
Il pulled pork è diventato sinonimo di festa e convivialità, non esiste evento o riunione familiare negli Stati Uniti che non lo veda protagonista e grazie alla sua popolarità, si è diffuso ben oltre i confini americani, conquistando appassionati di barbecue e carne alla griglia di tutto il mondo.
Infine, la spalla di maiale è comunque un taglio economico, caratteristica da non sottovalutare quando si hanno tante persone da sfamare!
Panino con pulled pork e coleslaw
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E’ il taglio ideale per realizzare un’autentico pulled pork.
Non farti ingannare dal nome, non ha nulla a che fare con il lato B del maiale! Questo taglio è ricavato della parte superiore della spalla anteriore dell’animale ed è comprensiva della coppa. Questo pezzo è indubbiamente la scelta migliore in quanto garantisce le giuste proporzioni di muscolo, grasso e collagene, questi ultimi essenziali per mantenere la carne umida e saporita durante le tante ore di cottura a bassa temperatura.
Al suo interno trova posto l’osso della scapola, il particolare osso piatto denominato “paletta” da sfilare via senza fatica (con l’effetto Wow di chi assiste per la prima volta) a cottura ultimata prima di cominciare a sfilacciare la carne.
Il Boston butt è un taglio del maiale non semplice da reperire qui in Italia, lo si trova in qualche store online o nei cash&carry come la Metro. Se sei fortunato ed il macellaio è tuo amico, puoi fartelo tagliare appositamente.
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Capocollo o coppa: ricavato dal collo del maiale è il taglio più utilizzato in assoluto qui da noi per realizzare il pulled pork. Garantisce una buona quantità di grasso ma non un’altrettanto quantità di collagene, il risultato sarà un pulled pork saporito ma che tenderà ad asciugarsi abbastanza in fretta.
Pic nic: altro taglio molto utilizzato negli Stati Uniti (meno da noi), ricavato dalla porzione che va dalla zampa all’articolazione della spalla del maiale, economico per la notevole presenza di ossa sul totale del peso risulta ricco di collagene e garantisce risultati simili a quelli del Boston butt anche se è leggermente più complicato gestire la cottura, soprattutto in presenza della cotenna.
Spalla di maiale: facilmente reperibile anche in italia, è un taglio abbastanza magro ricco di collagene. Il risultato sarà quindi un pulled pork morbido, umido ma meno saporito.
In mancanza dell’ originale boston butt ti consiglio di utilizzare la coppa di maiale, di semplice reperibilità garantisce un buon risultato.
Per chi desidera sperimentare o cerca un’alternativa ancora più economica senza rinunciare a sapore e succulenza, anche la pancetta può essere una scelta interessante. Attenzione però che il contenuto di grasso più elevato potrebbe non essere così semplice da gestire con il rischio di un risultato troppo “unto”.
Ricorda sempre: indipendentemente dal taglio scelto, la vera magia del pulled pork sta nella pazienza.
Una cottura lenta a bassa temperatura permette alla carne di diventare incredibilmente tenera ed ai sapori di concentrarsi. Quindi prenditi tutto il tempo necessario e preparati a goderti uno dei piatti più gustosi che ci siano!
*Suggerimento: se vuoi provare un arrosto fantastico, con la stessa materia prima del pulled pork, prova anche la ricetta della coppa di maiale al barebcue.[5]
Il rub è una miscela di spezie secche che si applica sulla carne prima della cottura.
Una ricetta base adatta a condire il pulled pork deve garantire un giusto equilibrio tra dolce, salato e speziato. Puoi quindi includere sempre zucchero di canna, paprika, sale, pepe, aglio e cumino in polvere di partenza per poi ampliare il bouquet di aromi con quello che più ti piace.
Oltre a conferire sapore, il rub è fondamentale per la creazione del bark, quella incredibile crosticina esterna detentrice del godimento assoluto!
Esempio di rub per pulled pork:
Puoi adattare questo rub modificando o aggiungendo ingredienti per incontrare il tuo gusto personale in questo modo:
Se ami giocare con le spezie ti consiglio vivamente di sperimentare e provare, trova il tuo rub perfetto! Mentre se ami la praticità ti consiglio un paio di prodotti pronti che risolvono degnamente il problema e garantiscono un risultato ottimale:
E’ il modo più veloce di portare sapore e umidità all’interno della carne, ideali quando si ha a che fare con grandi pezzi di carne. Si tratta di una soluzione liquida, normalmente a base di brodo, che viene iniettata direttamente nella carne con apposite siringhe.
Ci tengo a precisare che non è obbligatorio questo passaggio, soprattutto se sei alle prime armi, ma ti assicuro che aiutano davvero molto soprattutto in presenza di un pezzo di carne molto magro.
Se invece ti senti pronto, prepara il liquido per le injection[7] nella misura del 10% del peso della carne.
Ti suggerisco questa ricetta tratta dall’articolo[8] di Marco Agostini che trovo semplicissima e dal risultato garantito (in rete puoi trovarne quante ne vuoi):
Scalda leggermente il brodo di manzo, fondi il burro e poi aggiungi la birra. Inietta nella carne quando è tornata a temperatura ambiente.
La salsa è il tocco finale per rendere davvero irresistibile il tuo pulled pork. La classica salsa barbecue, con il suo sapore dolce, affumicato e leggermente piccante, è un abbinamento perfetto.
Anche in questo caso il gusto personale la fa da padrone, acquista la tua salsa barbecue preferita o preparala in casa (dai un’occhiata alla nostra salsa bbq alla Guinness[9]). Sperimenta condimenti alternativi come la senape al miele[10] o un più italico e audace bagnetto verde[11].
Il metodo di cottura tradizionale preferito dagli appassionati di barbecue prevede l’utilizzo di un affumicatore, all’interno del quale la carne viene lasciata cuocere lentamente per diverse ore. Questo approccio non solo consente alla carne di assorbire i sentori affumicati del legno, ma anche di raggiungere una tenerezza ineguagliabile grazie alla lunga esposizione al calore.
Nonostante la tradizione, esistono alternative moderne che permettono di preparare il pulled pork senza necessariamente ricorrere a un affumicatore. Una di queste opzioni include la cottura in forno (di cui ti parlo dettagliatamente più avanti), che, sebbene non offra lo stesso profilo aromatico dell’affumicatura, può comunque garantire una carne estremamente tenera e gustosa. Allo stesso modo, l’utilizzo di uno slow cooker rappresenta un’altra valida alternativa. Questo elettrodomestico cucina la carne lentamente a basse temperature[12], ma con la praticità di un apparecchio da cucina moderno e completamente automatico.
Infine, per coloro che sono alla ricerca di una soluzione più rapida ma altrettanto efficace, la pentola a pressione offre una via d’uscita. Questo strumento permette di cuocere il pulled pork in una frazione del tempo normalmente necessario, mantenendo comunque una certa morbidezza e succosità della carne.
In conclusione, sebbene l’affumicatore rimanga il metodo classico e preferito da molti per preparare il pulled pork grazie ai suoi distintivi sapori affumicati e alla texture particolarmente tenera che conferisce alla carne, le alternative come il forno, lo slow cooker e la pentola a pressione presentano delle valide opzioni per adattarsi alle diverse esigenze e disponibilità di tempo e spazio.
Per preparare il pulled pork nel modo tradizionale è importante mantenere una temperatura costante di 110 – 120 °C ed affumicare con legni di hychory[13], ciliegio[14] o melo[15] (va bene anche un mix). A seconda delle dimensioni del pezzo di carne la cottura può durare dalle 8 alle 12 e più ore.
Per la preparazione del pulled pork in forno è consigliabile mantenere una temperatura leggermente più alta, intorno ai 140 °C accorciando di conseguenza leggermente i tempi di cottura, circa 6-8 ore. Dopo una prima di formazione della crosta, copri con un coperchio o un foglio di alluminio. In questo caso se desideri comunque un tocco di affumicato, utilizza un rub che contenga paprika affumicata.
Per chi ricerca la versione zero sbatti, la slow cooker è l’opzione più semplice. Basta inserire il pezzo di carne nel slow cooker, aggiungere il rub e una piccola quantità di liquido (come brodo o birra), e cuocere a bassa temperatura per 8-10 ore.
Monitorare con precisione la temperatura interna del pulled pork e quella della camera di cottura con il termometro[16] durante tutto il processo è fondamentale per ottenere sempre un buon risultato ma soprattutto permette di potersi concentrare su altro durante le molte ore di cottura senza dover aprire di continuo il coperchio.
Precisione nella cottura: Il pulled pork per diventare tenero, succulento e che si sfilacci senza fatica deve raggiungere una temperatura interna tra i 95°C e i 98°C, temperatura difficilmente centrabile a occhio.
Cottura uniforme e overnight: tenere costantemente monitorata la temperatura della carne e della camera di cottura garantisce una cottura uniforme, inoltre la presenza del termometro ti permette di pianificare un pulled pork notturno, impostando gli allarmi potrai andare a dormire sereno e nel caso di cali o sbalzi di temperatura sarai prontamente avvisato prima di comprometterne il risultato.
Semplicità d’uso: gli attuali termometri in commercio sono facili da usare e spesso sono dotati di display che forniscono letture precise e rapide. Molti modelli sono dotati di allarmi che avvisano quando la carne raggiunge la temperatura desiderata. Questo evita di basarsi solo sull’aspetto visivo ed il tempo di cottura, che ricordo è variabile in base a molti fattori come la dimensione del pezzo di carne, la temperatura di partenza (freddo di frigo o temperatura ambiente?), la razza, il grasso, etc.
L’acquisto di un termometro è un investimento che vale la pena fare, il mio consiglio è di scegliere un termometro con almeno 2 sonde:
In alternativa puoi utilizzare un termometro senza fili tipo il Meater 2[18] che con un unica sonda monitora entrambe le temperature.
Il bark è quella deliziosa e saporita crosticina esterna che si forma durante la cottura. E’ una delle caratteristiche più ricercate dagli appassionati di barbecue e per un pulled pork che si rispetti è davvero fondamentale.
Ottenere un bark perfetto richiede attenzione ai dettagli e la giusta combinazione di tecniche e ingredienti, occorre trovare il giusto equilibrio di spezie, fumo e umidità. Ecco alcuni consigli per gestire al meglio il bark del tuo pulled pork:
Del termometro ti ho abbondantemente detto, e spero che tu abbia compreso l’importanza e la comodità di possederne uno. Termometro che comunque ti tornerà utile in molte altre cotture alla griglia ma anche in cucina come ad esempio per friggere o per la preparazione di dolci, insomma è un investimento che si ripaga ampiamente.
Gli altri accessori di cui avrai bisogno sono:
Una volta raffreddato puoi conservare il pulled pork in un contenitore ermetico in frigorifero per 4/5 giorni.
Puoi anche decidere di congelarlo, l’ideale è metterlo sottovuoto nei sacchetti prima di riporlo in congelatore.
In ogni caso assicurati di aggiungere sempre anche i liquidi di cottura rimasti nella teglia.
Se non possiedi una macchina per il sottovuoto prosegui come segue:
Il sistema più semplice per scaldare il pulled pork è nel microonde. Posiziona la carne in un piatto, cospargi con abbondante salsa bbq e metti nel microonde per 5 minuti a 600W quindi mescola bene gli sfilacci e riscalda ancora qualche secondo alla massima potenza.
Se non disponi di un barbecue, oltre a cercare di porre subito rimedio acquistandone uno (magari leggendo prima una delle nostre guide), puoi comunque realizzare il pulled pork nel forno di casa. Ovviamente deve essere ben chiaro che il risultato non sarà lo stesso soprattutto in termini di aroma in quanto dovrai necessariamente rinunciare all’ affumicatura.
Procedi alla preparazione della carne esattamente allo stesso modo visto nella guida qui sopra, quindi ripulisci la carne dal grasso in eccesso, effettua le injection e ricopri con il rub,
Cuoci in forno ventilato a 150 °C per un paio d’ore e comunque fino a quando non si è formata una bella crosta esterna, avvolgi nella stagnola e rimetti in forno statico questa volta, sempre a 150 °C. Con l’aiuto di un termometro inserito al cuore della carne attendi i fatidici 95 – 98 °C e poi procedi con il riposo e le operazioni seguenti come da ricetta per la cottura nel bbq.
Il pulled pork è incredibilmente versatile e si presta a una vasta gamma di preparazioni che possono accontentare tutti i gusti. Ecco alcune idee creative per servire il tuo pulled pork
Insomma come hai capito non c’è limite, l’unica regola è la fantasia per un piatto così versatile.
Per ottenere un autentico pulled pork, la carne di maiale viene cotta a fuoco lento per diverse ore, fino a che non diventa morbida e facile da sfilacciare. Viene poi condita con una salsa ricca e saporita, che può essere dolce o piccante a seconda dei gusti. Il pulled pork è spesso servito all'interno di un panino con una generosa dose di coleslaw[21] (un' altra specialità tutta made in USA: un'insalata composta principalmente di cavolo cappuccio, carote e cipollotto condito con panna acida), o come ingrediente per tacos e burritos.
*OPZIONALE: effettua le injection su tutto il pezzo di carne, attendi qualche istante ed asciuga eventuale liquido in eccesso. [Le injection sono consigliate per aumentare la moisture e insaporire dall'interno il pezzo di carne, è un passaggio non obbligatorio, sopratutto se è la prima volta che ti cimenti con la preparazione del pulled pork, ma vivamente consigliata una volta che si padroneggiano questo tipo di preparazioni. Scegli con cura il mix di ingredienti da iniettare, se ti è possibile inietta la carne qualche ora prima di andare in cottura, meglio se lo fai la sera prima.]
Cospargi l'intero pezzo di carne con un velo di senape, servirà a far aderire meglio le spezie. Non preoccuparti, non rilascia alcun sapore dopo la cottura.
Spolvera una prima volta con il rub (mi raccomando che sia ben polverizzato), ricoprendo tutta la superficie della carne. Se non sai cosa sia un rub o come prepararlo leggi la nostra guida![22]
Accendi mezzo cesto di carbone o di bricchetti e mentre attendi che siano pronti imposta il minion method o lo snake[23] a seconda che utilizzi uno smoker o un kettle per mantenere costante la temperatura per molte ore. Se possiedi un Weber Smokey Mountain leggi la nostra guida al setup[24].
Dedicati all'affumicatura, il fumo è uno degli ingredienti principali che caratterizzano il pulled pork. Fai attenzione a non esagerare però, meglio avere un sentore di fumo lieve piuttosto che troppo pesante e marcato, ricorda, il fumo è uno degli elementi non l'unico!
Scegli quindi con cura il tipo di legno aromatico[25] con cui affumicare, io ti consiglio legni dall'aroma non troppo invasivo, come il ciliegio, il melo, il pecan o un mix di questi, se invece non ti piacciono le mezze misure, vai decisamente sull'Hickory per il più classico degli aromi made in USA.
Con l'indispensabile aiuto di un termometro doppia sonda[26] monitora la temperatura della carne e della camera di cottura, quindi affumica fino al raggiungimento dei 55-60° C interni alla spalla.
Prosegui la cottura fino a quando non ottieni un bark [27](una bella crosta scura, cristallizzata e color mogano) che ti soddisfi e comunque non prima di aver raggiunto i 68-70° C al cuore.
Quando il bark sarà formato e ti soddisferà nel colore e nella consistenza è il momento di passare al Texas Crutch[28].
Avvolgi la spalla di maiale in un doppio strato di carta alluminio (se preferisci puoi inserire la spalla in una leccarda di alluminio e avvolgere il tutto in carta alluminio) versando all'interno mezzo bicchiere di succo di mela o di ananas e qualche cucchiaio di aceto di mele, quindi rimetti in cottura.
Mantieni sempre costanti i 110 °C (volendo puoi alzare leggermente la temperatura fino ai 130 °C) in camera di cottura fino a quando la temperatura interna del Pulled pork non raggiunge i 95 °C, ma anche 98 °C.
Nel frattempo prepara la salsa per il pulled pork: unisci la salsa barbecue con l'aceto e la senape in uno squeezer [29]e regola con l'acqua se necessario per ottenere una consistenza molto liquida.
Raggiunta la temperatura obbiettivo potresti pensare di aver finito e che il pulled pork sia praticamente pronto, ma non è proprio così.. Ora hai due possibilità, la differenza ovviamente c'è, ma una richiede ancora qualche ora di tempo a disposizione, mentre l'altra solo poco minuti prima di servire, vediamo nel dettaglio le opzioni:
Se hai raggiunto la temperatura desiderata, togli il pulled pork dal barbecue, apri leggermente il cartoccio per far sfiatare il vapore quindi richiudi e metti a riposare almeno un paio d'ore all'interno di un isobox [30]o all'interno di un contenitore in grado di mantenere la temperatura, in alternativa puoi anche scaldare il forno di casa fino a 60 – 70 °C , spegnere e riporre il pulled a "riposare" un paio d'ore avendo cura di verificare che la temperatura interna della carne non scenda sotto i 65 °C.
Terminata la fase di "rest" estrai la spalla dal cartoccio avendo cura di preservare tutti i succhi fuoriusciti (li utilizzeremo tra poco).
togli la carne dal barbecue, apri il cartoccio del Texas crutch avendo cura di preservare tutti i succhi fuoriusciti (li utilizzeremo dopo) e se la crosta esterna ti sembra troppo umida, con molta cura riposiziona la spalla nello smoker/kettle, alza un po' la temperatura e prosegui per qualche minuto per un ultima breve fase di asciugatura del bark
riponi il pezzo di carne in una teglia capiente e armati di forchette oppure guanti in lattice oppure artigli d'orso[31] e procedi a "pullare" ovvero sfilacciare le fibre della carne. Se tutto è andato come doveva, farai pochissima fatica a disfare e sfilacciare anche una spalla intera da 6 – 8kg!
Aggiungi agli sfilacci la salsa pulled pork e tutti i succhi di cottura rimasti nel cartoccio/vaschetta del Texas Crutch.
Come preparare il pulled pork?
Per preparare il pulled pork, segui questi semplici passaggi:
Quale taglio di carne è migliore per il pulled pork?
Il taglio di carne migliore per il pulled pork è il Boston butt, una parte della spalla di maiale. Questo taglio è ricco di tessuto connettivo, che si trasforma in gelatina durante la lunga cottura, rendendo la carne tenera e succulenta.
Quanto tempo ci vuole per preparare il pulled pork?
Il tempo di cottura del pulled pork varia a seconda del metodo di cottura utilizzato e di tanti altri fattori. In forno, Nell’affumicatore come in forno la cottura può richiedere dalle 8 alle 10 ore, ma anche di più se il pezzo è molto grande.
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